Ciao! Questa è Entusiasmo Radicale, la newsletter che ti parla di crescita lavorativa nell’afflosciamento psicosociale autunnale.
Le certezze di oggi:
La vita è un gioco, il lavoro non più.
Guadagnare tanto oggi serve per impoverirti meglio domani.
“Pesare” sempre le competenze come la frutta prima di andare in cassa.
Se cresci di ruolo, cresce la RAL, sei più felice.
I social fanno comunque ingrassare #foodporn.
Prima di ogni feedback viene la fiducia. Non il contrario.
Di cosa parliamo oggi:
Un Kaizen su noi stessi
Due Kaizen sui nostri soldi
Tre Kaizen sulle competenze
1. 七転び八起き
(caduto sette volte, rialzati otto) (Nanakorobi yaoki)
Hai sicuramente sentito parlare del "sistema di produzione Toyota", uno dei migliori esempi di come una filosofia di vita possa essere applicata all’industria reale. Taiichi Ōhno, l'ingegnere che ha guidato questo approccio, diceva:
"Non guardare solo i costi di ciò che fai, ma pensa ai costi di ciò che non fai."
Il Kaizen si fonda sul miglioramento delle piccole cose, ovunque possibile, giorno dopo giorno. L’esatto opposto della "cultura della performance", quella fossa biologica in cui siamo precipitati negli ultimi decenni.
Democratizzazione reale
I miglioramenti devono portarli tutti, e non solo pochi membri della gerarchia aziendale. Immagina un’azienda dove tutti vogliono per davvero la cosa migliore, per tutti.
Esiste un altrettanto innalzamento lavorativo morale vestito di tale ambizione, in culture come quella Italiana? Le aziende digitali tecnologiche, che conosciamo meglio di altre, amano improfumarsi di modelli agili: orizzontalità delle scelte, trasparenza, attenzione al benessere e cultura del feedback. Poi decidono sempre 1 o 2 persone, ti “contano” le ore che lavori e forse gli stai sul caz*o se vai in maternità o paternità.
Tuttavia, non è tutta m*rda ciò che galleggia, ci sono aziende interessanti, dove le micro azioni in macro intenzioni succedono, finalmente, anche nel paese di Studio Aperto.
Qualche anno fa, Masaaki Imai è stato in Italia per presentare il suo libro Gemba Kaizen. Il concetto di Gemba Kaizen sottolinea l'importanza del miglioramento continuo (Kaizen) direttamente nel luogo dove avvengono le operazioni (il "Gemba", cioè il "posto reale", spesso identificato con il piano di produzione o di lavoro). Dentro il libro ci sono molte case study di aziende Italiane.
Vuoi il libro? Compratelo : )
“Un primo passo in ottica “lean”
Da dove partire? Chiedere alle persone cosa ne pensano di qualcosa (per aree di interesse) in modo indiscriminato, non è difficile. Un piccolo passo. Attenzione però a non confondere il Kaizen con un rave radical hippy con gli occhiali a specchio.
In Toyota, ogni dipendente, formato nella cultura del Kaizen, è tenuto a consegnare al supervisore almeno 1 nuova idea di miglioramento (vale anche la lamentela con le soluzioni) al mese. C’è filosofia alta ma anche struttura organizzativa in questo Kaizen, ci vogliono figure preparate (no GPT) in ottica Lean Management, responsabili e conoscenti dei metodi per snellire i processi, garanti del miglioramento continuo, che gestiscano quel cavallo matto (l’amministrato delegato) e il suo team di amici panino birra e salsiccia.
Nel Kaizen, i supervisori lavorano con i dipendenti per esaminare tutte le idee proposte, aiutandoli a valutarne gli aspetti pratici e offrendo indicazioni per strutturare meglio ogni proposta. In questo modo, supportano i dipendenti nel rendere le idee più efficaci e contribuiscono al loro successo. Chi ha un'idea è anche responsabile di realizzarla, il che rende subito chiaro che i suggerimenti devono essere pratici e concreti.
Dire che il caffè in ufficio fa schifo non basta, lavorare assieme al responsabile ufficio acquisti per cambiare fornitore è una soluzione. Se il mese dopo c’è un’altra macchinetta del caffè sono tutti più contenti, e tu che l’hai proposta hai un amico in meno (il vecchio fornitore di caffè) ma hai portato una crescita in più, un cambiamento. Chiaramente c’è un totale di ore riservato al miglioramento.
Per dirla con le parole di Steven Bartlett (dal libro The Diary of a CEO):
“La filosofia Kaizen è così poco adottata, e spesso persino dileggiata, a causa di una delle più grandi illusioni della vita e degli affari: l’idea che le piccole cose siano solo piccole. Questo è forse oggettivamente vero, ma un gran numero di piccole cose rappresenta una grande cosa.”
Lettura fresca, lucida, tra regole base di neuro-marketing ed esperienze imprenditoriali sue. Il giovane Steven è diventato milionario a 25 anni con l’agenzia Social Chain di Manchester.
Figo, merita, inoltre, ha fatto milioni di puntate con l’omonimo podcast.
In Italiano si chiama: “L'arte di comandare in 32 regole semplici ed efficaci”, ma si può trovare un titolo così ignorante? Comunque abbiamo 2 libri omaggio. Avanti: commentino, cuoricino, condivisione social ed è vostro!
Piccole cose ogni giorno diventano grandi cambiamenti nel tempo. Costanza, perseveranza, si intuisce in fretta come sarebbe il Kaizen applicato su noi stessi. Tanti autori ne hanno parlato, di letture belle ci vengono in mente “Atomic Habit” di James Clear e "La forza della resilienza" di Pietro Trabucchi.
Peccato che noi, figli di Adamo e Eva senza la mela, vogliamo tutto, subito e senza gocciolina sulla fronte. Non succederà. Polemica chiusa.
2. Due Kaizen sui nostri soldi
Quanto è facile mettere 1€ al giorno dentro una scatola? Ma altrettanto facile è non metterlo. Quando qualcosa è facile da fare ma anche facile da evitare, spesso scegliamo di non farla, perché nel breve periodo la differenza non si nota. Ma matematica (ed economia) dimostrano che anche le piccole decisioni (cifre) possono avere un grande impatto sul nostro futuro (soldi).
Ci immergiamo nel Kaizen della finanza personale, soprattutto negli investimenti, dove 1 soldo oggi non si trasforma semplicemente in 2 domani, ma in qualcosa di più. Perché, come forse sai, grazie all'interesse composto, domani avrai 2 soldi più gli interessi accumulati lungo il percorso.
Investendo da oggi 100 € al mese per 10 anni in un asset bilanciato con un rendimento annuo composto dell'8% (una cifra forse anche conservativa), il capitale accumulato sarà di circa 18.295 €. Se invece lasci tutto in banca, quei 12.000 € accumulati in 10 anni, pur protetti dalla "coperta" dell'inflazione, ti permetteranno di acquistare solo la metà di ciò che potresti comprare oggi con la stessa somma.
Ti abbiamo ricordato che non hai 100€ al mese per questo scopo? Siamo certi di non averli o li spendiamo a cazzate? Se siamo davvero certi di non averli, anche dopo aver tagliato il tagliabile, allora non bisogna solo cambiare stile di vita, ma guadagnare di più, facendo scelte dure e fuori la zona di comfort, ma è così.
In tutti i casi, sta seren@, per iniziare a risparmiare noi ci stiamo procurando il salvadanaio radicale. E’ un maialino ippopotamo gender fluid morbido. Non è stato facile trovarlo, perché si trova sempre duro, ma noi lo volevamo morbido. Lo vuoi? Ne abbiamo 2 in regalo (ragali non cumulabili, monelli!). Chiedicelo e te lo spediamo a casa senza l’euro dentro.
Come dice Riccardo Spada di The Bull (il podcast di finanza personale che serviva) la verità è che tenendo i nostri soldi nel conto li stiamo già investendo, ma in perdita. Se vuoi partire dalle basi e arrivare a capirci qualcosa, lui è la risposta più sincera che ti consigliamo.
3. Tre Kaizen sulle nostre competenze
“Una fredda mattina di gennaio, Joshua Bell, violinista di fama mondiale, vestito in abiti dimessi, si finse un artista di strada e si piazzò in una delle stazioni della metropolitana di Washington dc. Suonò per circa 45 minuti, eseguendo sei brani classici con il suo Stradivari, il cui valore all’epoca era di 3,5 milioni di dollari. Nonostante l’immenso talento di Bell, la sua competenza e la meravigliosa musica che suonò, tra le migliaia di pendolari che quel giorno passarono da lì pochissimi si fermarono ad ascoltare o apprezzarono la sua performance. Solo sette persone si fermarono per almeno un minuto, e Bell raccolse appena 52,17 dollari – in stridente contrasto con le migliaia di dollari al minuto che incassa solitamente quando suona nelle sale da concerto più prestigiose del mondo.”
Questa storia dimostra che ciò che sei è in funzione alla competenza ma nel posto giusto.
Sappiamo che le competenze sono la farina del nostro pane. Passiamo la vita ad accumulare macro e micro competenze, hard e soft, dirette e trasversali. Siamo sempre più consapevoli quanto competenze accumulate ci servono per raggiungere quel patrimonio di conoscenze personali di sicurezza, che nessuno ci porterà via.
Tuttavia, le competenze hanno pesi, misure e contesti. Ad esempio, a parità di competenza in “relazioni umane, accounting, vendita”, se lavori nel farmaceutico ti compri la casa, se lavori nel digital vai in chiesa a pregare.
Se pensi di guadagnare i soldi con le tue competenze, sappi che sarà il mercato nel quale deciderai di venderle a determinarne il prezzo, più che le competenze in sé.
Ricollegandoli ai 100€ al mese che non abbiamo, un approccio più redditizio potrebbe essere quello di trasferire le competenze acquisite in un campo completamente diverso, dove potrebbero avere maggiore valore. Anziché spingere in un settore che non ce li darà mai.
Io no stato morti
Everyday improvement, everywhere improvement e everybody improvement.
La verità è che oggi ci siamo impoveriti tra libri e maialini ippopotami morbidi omaggio. Se vuoi condividerci e lasciarci un ❤️ saremo più poveri ma felici.
Alla prossima
Emanuele & Michele
Sono Emanuele Caccamo, un quadrupede account manager. Alle elementari la maestra mi picchiava. Ho avuto esperienze come Founder, Head of, Project Manager, advisor farmaceutico, cambio gomme, taglio del pane. Sisma Tumbao è il mio progetto artistico tropicale. Entusiasmo Radicale è il mio spirito immorale che si rivoltella nella realtà quotidiana.
Sono Michele Vaccarotto, account manager alla vecchia maniera. Troppo povero per credere nella sfortuna e troppo fortunato per lamentarsi della vita. Ex Project Manager, ex Founder, ex Amante Appassionato, ex bassista ora dj per passione, spendo tutti i soldi che ho in future di vinile. Entusiasmo Radicale è la mia speranza in un mondo migliore.
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"Ad esempio, a parità di competenza in “relazioni umane, accounting, vendita”, se lavori nel farmaceutico ti compri la casa, se lavori nel digital vai in chiesa a pregare. "
eh però se ci lasciamo guidare solo dal posto più redditivo mandiamo a ramingo la passione e l'idea che il lavoro non sia solo un posto dove passare 8 ore per guadagnare i soldi per compare la macchina che ti porta a lavoro dove passare 8 ore per guadagnare....