“E’ quasi magia Johnny” è il triangolo amoroso più appassionante degli anni 80-90. Un teen drama giapponese condito dal confuso e sbadato Johnny (nonostante avesse i poteri extrasensoriali), Sabrina, Tinetta, il ciccionissimo Ercole e la sigla dell’ovviamente Cristina D’Avena. (se vuoi riascoltare ti raccomandiamo cuffiette subito 😃).
Oltre al magggico Johnny, ad aumentare la confusione sui giovanissimi di allora - bei tempi - si mise in mezzo anche il montaggio italiano, eliminando tranquillamente 2 interi episodi per scene di eccesso e “nudo”. Nessun problema, se non che avessero tagliato l’episodio più clou di tutta la storia. LOL.
Se ci chiediamo perché le generazioni fra i 30 e i 45 sono leggermente confuse ecco svelato il perché, finalmente.
In oltre 40 puntate, il rapporto tra i 3 personaggi cresce e si rafforza, per concludersi in una difficile scelta che il Johnny, alla fine, ha dovuto fare - insomma sto triangolo no.
In questo anime giapponese, la magia, non c’era solo nei poteri, ma era invece nella “conquista” della fiducia in un rapporto di amicizia strano che, con la pazienza di quegli anni, cresceva puntata dopo puntata.
Ciao, siamo Emanuele e Michele e questa è Entusiasmo Radicale, la newsletter per manager con l’arbre magique (quello originale) che vivono tutti i giorni un continuo rimbalzo di emozioni senza censure, a volte sincronizzato, a volte confuso, triangolo si triangolo no, ma sempre con tanta magia… tantissima!
A teatro gli applausi vanno gradualmente a formare un ritmo, se cammini accanto a un amic@ o sconosciut@, ad un certo punto inizierai a mantenere la stessa andatura. Ti è mai capitato? Un impulso inconscio coordina l’azione, pazzesco.
Chi è nel mondo del ballo, del circo o della musica, riconosce bene quella sincronia che segna un momento preciso di accesso verso un’altra dimensione, dove i confini del sé si fanno indistinti e il tempo sembra non esistere. Ancora, indiscutibilmente, fottutamente, Magia Johnny!
Se sei acrobata, ballerin@, funambol@, pagliacci@, trapezista, scrivici subito, non scherzare, siamo caldissimi sul tema.
Lost in Transition
Lo diciamo prima di far nascere questa narrazione senza cima ne coda: l’efficacia dei manager si trova nascosta nella serenità della “persona” che la indossa.
Il 29 Marzo parte Lost in Transition, un percorso sul cambiamento (online) basato sulla mindfulness e sul coaching, con la nostra Eva Martini e Antonella Buranello. Tecnicamente con questo messaggio siamo media sponsor, abbiamo spiato il contenuto e ne siamo felici, perché ci troviamo riferimenti chiari a tutto quello che ci raccontiamo spesso.
Peter Drucker diceva che le decisioni andrebbero prese al più basso livello direttivo possibile.
Chi lavora nell’operatività conosce meglio la filiera stretta dei processi e dovrebbe avere massima attenzione di ascolto e libertà di decisione. Inoltre, considerare il potere decisionale partendo dal basso diventa vitale nel nostro mercato “fast and furious”. Decisioni veloci e dritte sul focus del problema, responsabilità alta di tutti al bene dell’azienda, maggiore proattività e attaccamento ai valori aziendali.
Insomma il mix è completo… e invece no, prendiamo sempre le decisioni a porte chiuse, comunichiamole a pezzi, applichiamo il micromanagement a caso perché i problemi non si risolvono… e poi lamentiamoci 😤.
Ma tu hai guardato il cielo stamattina? Hai inspirato chiudendo gli occhi? Le giornate si stanno allungando, gli uccellini cinguettano soft dicendo che cambierà l’ora il 25 Marzo. Noi sentiamo nell’aria un leggero profumo di Margarita, mix bilanciato di fiducia e libertà di scelta, servito con quel sale della responsabilità, per esaltare l'amarezza, raccontare la dolcezza e enfatizzare l'asprezza.
La delega è il drink più bevuto responsabilmente dal manager, e la parte più tricky di questo nobile mestiere, che in alcuni casi diventa davvero difficile da applicaread esempio: se sei un/a project manager, non hai potere gerarchico sulle persone che devi gestire, ma hai la responsabilità per il lavoro che queste persone svolgono… sti cazzi.
Allora Bevila se Vuoi… Sempre Paura Fa…
Con la nostra Eva Martini - tra un margarita e l’altro - si diceva che la delega è davvero la cosa più facile a dirsi quanto difficile a farsi (ad applicarla veramente e con testa), per tutti i livelli di management esistenti sulla terra.
Al netto di una stretta necessaria combinazione di sincerità, affidabilità e competenza, non basta solo lasciare che le persone (team, dipendenti, manager) facciano a modo loro, sperando che vada tutto bene.
Un modo per impostare un processo di delega con i nostri collaboratori è attraverso i 7 livelli di delega di Jurgen Appelo, autore di Management 3.0. Ciascun livello offre una diversa quantità di autonomia e responsabilità al dipendente. Più alto è il livello di delega, maggiore è l'autonomia.
(Qui i margaritas erano diventati 2 o 3).
Ecco i 7 livelli di delega di Appelo:
Tell, dire: è il leader che prende la decisione e si limita a spiegarne il perché. Non si discute.
Sell, vendi: è sempre il leader che prende una decisione per tutta la squadra, ma cerca di convincere gli altri membri per aiutarli a sentirsi coinvolti.
Consult: il leader chiede prima idee su un’attività, ma poi prende in autonomia la decisione, tenendo conto degli input.
Agree, concorda: anche qui il leader avvia una conversazione con il gruppo, ma la decisione viene presa insieme, con il maggior consenso possibile.
Advise, consiglia: il leader offre la propria opinione su una materia, ma è il gruppo a decidere.
Inquire, richiede: la squadra sceglie in autonomia e poi cerca di convincere il leader della bontà della decisione.
Delegate, delega: quando il leader lascia tutto nelle mani della squadra, perché sa che è formata da professionisti esperti che ne sanno più di lui.
Concretamente, come si possono usare i 7 livelli?
Per ognuno dei nostri collaboratori, per ciascuna delle principali attività di cui si occupa, concorderemo con lui/lei il livello di delega in cui si trova, così da avere entrambi ben chiaro che cosa ci si aspetta dall’altr*.
Monitorando l’area di azione, nel tempo si potrà scalare di livello, aumentando sempre di più lo spazio di autonomia della persona.
Se poi ami le carte e le board, potrai acquistare il delegation poker (ovvero le carte con i 7 livelli di delega), da usare con il team per decidere quanta autonomia dare a ciascuno.
Puoi infine fare una bella delegation board [vedi immagine sotto] per riassumere i livelli di delega concordati e averli a portata di mano in caso di dubbi (nessuno spazio per “non avevo capito” e “non me l’avevi detto”).
Se invece delegare non ti riesce proprio chiediti: “di cosa ho paura?”
Se la tua paura è quella di restare indietro, di non vedere le cose fatte come le faresti tu, di trovare errori e dover rifare tutto, ti tolgo ogni dubbio: avverrà certamente!
Questo perché la delega passa per l’apprendimento e non c’è apprendimento senza errore. In poche parole, te la devi metter via, investi tempo oggi, per avere un team migliore domani.
Se invece la tua paura è “cosa accade se i miei collaboratori diventano più bravi di me?”, io ti rispondo: speriamo! Se ciò dovesse accadere, significa che hai fatto davvero un ottimo lavoro. Perché lo scopo di un leader è quello di attivare il potenziale delle persone e renderle la migliore versione di se stessi.
Quindi, qual è la prima attività che decidi di delegare da domani e a chi?
[nb: Eva Martini dice che purtroppo non ha ricevuto nessun contributo dal signor Appelo - solo tanti margarita da noi - per sponsorizzare i suoi strumenti, ne parla perché sono semplicemente fighi]
Altre Cose che ci Mettono Paura.
I social ci hanno abituato (ognuno a modo suo) a vivere sospesi in un tempo mai ben definito… Pinterest é l’unico social che si nutre di pianificazione del futuro delle persone, e se pensiamo che queste persone sono in 400 milioni, capirai che qualche dato interessante questi lo hanno...
E’ uscita la Pinterest Predict, un report che ci informa sulle tendenze future e ci azzecca sempre tantissimo (ovviamente). Se non l’hai letta… fallo!
Tranquillo, tranquilla, se non vuoi leggerlo ti abbiamo selezionato alcune tra le più devastanti:
Cocktail analcolici ad effetto +220% (quale?)
Taglio choppy bob +550% (che è?)
Bevande di lusso analcoliche +220 (No no no questa è grave)
Cupcake verde salvia +210% (che schifo vomito)
Idee picnic primo appuntamento + 385% (ti porto in un posto che ti piacerà… al parco)
Come fare anelli di carta + 1725%(crisi spirituale)
Camera da letto surrealista + 540% (e bhe ci sta…chi non la vorrebbe)
Cesta post partum + 135% (cosa fai post? vado a cena poi ci sentiamo)
Scrittura terapeutica +1840% (finalmente qualcosa di normale)
Noi non abbiamo altro da aggiungere… tu?
Seppur le tendenze di ricerca 2023 ci lasciano un pò confusi (come Johnny), noi continuiamo a credere nella magia e non molliamo un cazzo.
Lasciaci un ❤️ grande perché ti vogliamo bene responsabilmente!
Buona giornata magic@
Emanuele & Michele