Buongiorno Entusiasmo Radicale,
Siamo usciti dall’ultima newsletter osservando la stupidità umana sbevacchiare un Prosecco Superiore al bar del paese, in compagnia della Dott.ssa AI. Una calcolatrice ben educata, con tanti riferimenti a persone esistenti a fatti realmente accaduti.
Abbiamo capito che al netto di tutte le alte aspettative e paure che si porta dietro, l’AI è un potente strumento di accelerazione tecnologica semplificata, che senza fiatare minimamente, ci supporta su compiti complessi e su operazioni lente e noiose.
Qualcuno lo doveva fare questo sporco lavoro. E’ un bel ruolo il suo, invece le emozioni, le lacrime e le paure sempre in carico a noi. E te pareva!
Persone Responsabilizzate
Benessere, responsabilità e ambizione nello stesso cuscino in memory foam della tecnologia digitale (come l’AI), stanno facendo di noi un nuovo modello di riferimento per il cambiamento. Cosicché da “pochi” stronzi Manager dall’alto stiamo diventando “tutti” persone più responsabilizzate dal basso (gli stronzi invece non passano mai di moda come i jeans).
E non solo le aziende native digitali si stanno adattando a questo approccio più distribuito e partecipativo del management.
In questo scenario, il caro vecchio dipendente diventa sempre più giovane “indipendente”, il CV è una carta da formaggio e la job description una targa a onoris causa su LinkedIn. Oggi il lavoro è un “valore” da comprovare ogni giorno, sul campo, da ogni persona in prima persona.
Poi, sotto sotto, scopri che c’è ancora l’evergreen élite politica, le umili caste, la mistica massoneria, gli uomini che uccidono le donne e la disruptive mafia che fanno di noi quel Paese sempre poco maturo e grottesco poliziottesco.
Se il Manager “dall’alto” creava controllo e dettava regole pettinando processi tutto il giorno, adesso le persone si auto-responsabilizzano e i processi vengono affidati alle tecnologie avanzate (vedi un’AI un pelo più matura di oggi).
Ecco che i problemi dovrebbero essere finiti e a questo punto possiamo chiudere.
EH… invece no, i problemi si sono solo spostati da un altra parte, in uno scenario forse più olistico e dannatamente “umano”, fatto di cosa?
➡️ Fatto di cambiamento culturale, dove i manager devono favorire la mentalità del "dare fiducia prima" e promuovere la responsabilità individuale.
➡️ Oppure di un attento equilibrio vita-lavoro, visto il ruolo dominante e “invadente” delle tecnologie.
➡️ Oppure di una continua preparazione all'incertezza in un ambiente in rapida evoluzione.
La coperta è più calda rispetto al passato, ma sempre corta rimane.
Se lo scopo del manager / persona responsabilizzata è sempre quello di tenere il focus su persone, obiettivi e processi, la modalità del come farlo passa dalla ricerca della regola e della conformità alla creatività, dal mettere in ordine a conoscere il disordine e crearne da esso un’opportunità nuova ogni volta.
La creatività ha un ROI altissimo
Nicco di Video belli e dove trovarli ti prendiamo a tradimento questa tua headline per aggiungere che La creatività ha un ROI altissimo “anche su noi stessi”. Tanto ci vuoi bene lo stesso.
Solitamente, quando si parla di creatività si tende a pensare a un prodotto, oppure ci si riferisce al processo creativo, al talento, al genio. Difficilmente si pensa al modo di affrontare le cose in ambito organizzativo.
Ci piace in particolare il punto di vista di Teresa Amabile:
“…nonostante la maggior parte dei manager creda nel valore delle idee innovative, la creatività viene minata involontariamente ogni giorno da ambienti di lavoro che sono stati creati per massimizzare gli imperativi aziendali come il coordinamento, la produttività e il controllo”.
Le sue ricerche hanno dimostrato che è possibile creare organizzazioni in cui gli imperativi aziendali sono rispettati e al tempo stesso la creatività fiorisce.
Affinché i membri di un'organizzazione possano eccellere ed esprimere la propria creatività, è essenziale instaurare un ambiente che la promuova anziché ostacolarla. Poi definisce "i Killer della creatività", ovvero quegli aspetti che bloccano la creatività.
l’eccessivo utilizzo di premi e ricompense
infondere preoccupazione del giudizio altrui
l’eccessivo controllo
la scarsa conoscenza del proprio team
Cosa ci portiamo a casa?
Che l’AI è una bella macchina ma da sola non corre, rimane una tecnologia supersonica che risolve complessità e alleggerisce i processi, ma rimarremo noi ad addestrarla.
Che i Manager del “comando” moriranno per lasciare il posto ad un potere responsabilazzato e distribuito su tutti i dipendenti sempre più indipendenti.
Che la politica, le sottocultura misogene, caste e massonerie resistono ai cambiamenti come l’erba selvaggia, e vanno ancora combattuti.
Che dobbiamo essere creativi, scaltri e adattabili come le volpi. Si le volpi sono bruttine ma gli animali belli con qualità sopraffine erano finiti.
"La creatività è la capacità di vedere le cose in modo diverso, di trovare nuovi modi di risolvere problemi e di cogliere opportunità."
Dale Carnegie
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Emanuele & Michele