Immagina di entrare nella tua libreria preferita, di fare il solito giro fermandoti nel solito scaffale tematico. Sulla porta ti accoglie l’odore crescente di luci, carta e colla, c’è un intimo appagamento dei sensi quasi infantile. Ti senti a casa nella sua versione più arredata, pulita e profumata.
Finalmente arrivi dove speravi di essere da qualche ora, forse da giorni. Sei già più felice di prima (non è l’effetto chimico dell’inchiostro), respiri profondo perché saresti già felice così, ma non te ne torni a casa, perché il tuo pensiero razionale sa che deve portare a casa la ricompensa.
Scorri gli occhi da sinistra a destra, dall’alto in basso. Un passo, due passi e ritorno, ti fermi di nuovo e non resisti ad immergerti, toccando con mano quell’alchimia di colori forme e odori.
Prendi il primo libro, lo guardi, lo sfogli… poi il secondo, poi il terzo… Ad un certo punto scegli. E’ lui, è la ricompensa che ti meriti.
Lo hai tenuto in mano per quanto tempo? 1 minuti? 3 minuti? Poi lo hai scelto in 2 secondi. Lo hai scelto concludendo quella raffica di pensieri, immagini e preconcezioni ben controllate - o forse no - dal tuo cervello.
Cos’è successo in quei 2 secondi?
Bentornat@ e benvenut@ dentro la nostra raffica di pensieri radicali. Quante cose deciderai oggi in 2 soli secondi? Noi siamo Emanuele Caccamo e Michele Vaccarotto, cinque anni fa in ufficio parlavamo solo di soldi difficili e barche lunghe, ma eravamo anche consapevoli di quanto ci mancassero pezzi importanti per vivere in modo più sano e intelligente il nostro lavoro, quel quotidiano piacere senza doveri forzati.
Felici e ignoranti rimane la via alternativa migliore per vivere bene. Pensiamoci.
Comunque i soldi sono rimasti difficili, le barche sono ancora corte. Pensiamoci.
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Quindi, cos’è successo in quei 2 secondi?
Nella scorsa NL si parlava del nostro intrinseco desiderio di narrare "storie" che non conosciamo (nel senso che inventiamo letteralmente storie che non esistono), e di quanto questa bramosia abbia plasmato la nostra sorta, rendendoci la specie più presente, avida e pervasiva sul Pianeta Terra.
Oltre a narrazioni, miti, leggende e cazzate a profusione che ci hanno accompagnato in questa evoluzione, l'essere umano eredita in se capacità cognitive assolutamente uniche e peculiari, alcune di queste estremamente legate alla nostra interiorità, ancora oggi non tanto conosciuta, sulla quale si concentrano molti studi sui processi cognitivi degli ultimi 10 anni.
L’intuito è una di queste capacità. L’intuito!
Un istante, un respiro, un fermento neuronale che non nasce dal cervello razionale, e neanche da quello irrazionale. L’intuizione arriva autonomamente al bisogno di prendere una scelta e agisce rapidamente sotto il livello di coscienza.
Analizzando esperienze, sensazioni e dati appresi in passato, arriva a delle conclusioni nette, azioni, scelte. Funzionano!
Insomma cara Intelligenza Artificiale, tu ce l’hai l’intuito? Ne devi fare di strada ancora per arrivare al nostro livello. [o forse no? n.d.r. ]
La prima buona notizia
Da piccoli, ci lasciamo guidare più dall’intuito che dalla ragione, a mano a mano che diventiamo grandi, però, diamo più importanza alla ragione. Come diceva Daniel Kahneman (l’abbiamo nominato talmente tante volte che ormai ci viene di chiamarlo Daniel e scrivergli per il compleanno) in "Pensieri lenti e veloci”, fin da quando nasciamo, veniamo indirizzati contro la nostra natura, all’apprendimento del pensiero razionale (cervello 2, quello lento, controllato e logico) rispetto al pensiero irrazionale, quello della creatività, immaginazione e intuito.
Poi cresciamo con scarse doti di problem solving, inclusione, accettazione alla diversità di pensiero altrui ecc ecc. e non capiamo perché. Come mai?
Insomma l'intuito non è qualcosa che possiamo trovare nei libri o apprendere tramite insegnamento ministeriale. Neanche fuori dal ministero, hai mai visto un corso di intuizione?
Le decisioni prese ascoltando il nostro intuito sono spesso migliori a quelle basate esclusivamente sulla ragione (e lo dice la scienza).
La seconda buona notizia
Quei 2 secondi in cui hai scelto il libro è una capacità che può essere stimolata.
E come un vero super power, l’intuito è facilitato dalla concentrazione. Si tratta di una capacità che si basa infatti sul rispetto di due requisiti di base relativi alle emozioni, che sono la tranquillità interiore e la neutralità verso la scelta da prendere.
Le intuizioni possono essere educate e controllate sempre meglio.
Sei pront@? Sblocchiamo il livello del sesto senso
L’intuito è un potere da conoscere, da stimolare per aiutarlo ad emergere e non sbagliare (già, non è sempre infallibile). Essendo però a filo tra conscio e inconscio non potrà mai essere controllato al 100%.
—> Livello 1 - Pigrizia Laterale
Pare che spesso il nostro intuito venga fottuto sul nascere da pregiudizi e modelli già sommersi nel pozzetto del nostro cervello, si tratta di quei modelli impliciti che applichiamo quando (quasi sempre) non abbiamo voglia di pensare, e cerchiamo la via più breve alla soluzione di un problema (chiamiamola qui dentro “pigrizia laterale”).
Per evitare di essere ingannati da questi bias cognitivi (pregiudizi, schemi impliciti), dobbiamo contrastarli quando si manifestano, anche se ci sembrano ostili. È evidente che se siamo stati educati con l'idea che le persone con un colore della pelle diverso dal nostro non siano bene intenzionate verso di noi, non è semplice fermare questi pensieri invadenti...
—> Livello 2 - Stimolarsi responsabilmente
Non è pensando e ripensando che aiutiamo l’intuito a comunicarci la soluzione. Essendo esso a metà strada tra conscio e inconscio, non possiamo che lavorare attorno. Dobbiamo creare un ambiente rilassato vicino a noi.
Quella passeggiata per pensare, quella dormita per pensare, quel drink per pensare (bere solo responsabilmente per stimolare l’intuito).
—> Livello 3 - Non fare niente
Sbattersene aiuta l’intuito a prendere il controllo della questione.
Il senso è: dare meno peso alle nostre scelte, pensare meno a noi stessi e concentrarci di più sugli altri con l’empatia, quella capacità di riconoscere e comprendere le emozioni degli altri.
—> Livello 4 - Meditatamente
La meditazione non è una tecnica di rilassamento - certo, può anche aiutarti a rilassarti, ma anche guardare la partita può rilassarti - ma è una tecnica di introspezione. Meditare significa dunque osservare la propria mente senza giudizi, questo ci aiuta a prendere consapevolezza degli inganni del nostro ego (quello costruito sulla razionalità dei banchi di scuola), ma anche di quegli schemi mentali ripetitivi in cui spesso ci incastriamo e che bloccano le nostre intuizioni.
“Dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.”
(Steve Jobs)
Noi quel giorno in libreria
Noi quel giorno in libreria abbiamo scelto “In un batter di ciglia. Il potere segreto del pensiero intuitivo” di Malcom Gladwell.
Gladwell chiama questo momento come "pensiero sottile", in questa fase il nostro cervello esplora come il nostro cervello possa estrarre informazioni significative da un flusso continuo di dati sensoriali, permettendoci di cogliere la vera essenza delle situazioni.
Grazie di essere arrivat@ fin qui, speriamo che anche tu come no amerai queste capacità della nostra mente ancora oggi poco esplorate e sviluppate. Inoltre, appare sempre più evidente come le capacità meno stimolate dall'ambiente esterno, come la creatività e l'intuito, possano aiutarci a prendere decisioni corrette in periodi di incertezza e rapido cambiamento, come quelli che stiamo vivendo. Pensiamoci.
Da oggi: Aziona il flusso canalizzatore, e quando senti il battito cardiaco che aumenta e un’ondata di pensieri freschi che arriva…
Hai superato il livello!!!!
Alla prossima.
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Emanuele & Michele