Ogni neurone del nostro cervello ha in media 10.000 connessioni sinaptiche collegate con altri neuroni. Poiché dentro il cervello abbiamo circa 128 miliardi neuroni, le connessioni sinaptiche ammontano a centinaia di trilioni.
Per noi che usiamo solo il 2% del nostro cervello, ci sono almeno 2 consapevolezze che cullano la ripartenza della “giostra quotidiana”, alla quale, neanche quel bradipo missile del nostro cervello rilassato post vacanziero può sottrarsi. Se ti guardi allo specchio la mattina non noti quello sguardo mistico che ricorda molto quando la prof. chiedeva alla classe: “chi vuole essere interrogato oggi?”.
Consapevolezza Numero 1: Il Pigro
Il serpente striscia appena nato, lo scimpanzé si attacca ai peli della mamma subito, il cavallo parte a galoppare dopo 1 minuto di vita e il nostro cervello si anestetizza nello stesso tempo in cui diciamo: “barista… 10 gin tonic, questo giro lo offro io”.
La prima consapevolezza è che il nostro cervello è nettamente sotto-motorizzato rispetto ad altri esseri viventi sulla terra, gli fai 2 settimane di bagni al mare e dimentica immediatamente come si chiama e di che forma è fatto.
Tra le letture più belle di questo periodo di congelamento neuronale, ti portiamo il libro di Lisa Feldman Barrett - “7 lezioni e ½ sul cervello”, (il link ad amazon è uno sporco maledetto e subito referral, se lo compri da li ci guadagniamo 2 spiccioli e a noi piacciono i soldi 💰💰💰💰).
Da Lisa Feldman Barrett scopriamo che i neuroni dei bambini sono 3 volte più numerosi di un cervello adulto e che per un particolare processo detto di “potatura”, questi neuroni vengono sintetizzate durante la fase di crescita, mantenendo in vita le connessioni più utili, quelle che secondo questa macchina complessa ci faranno “sopravvivere”… fine primo e ultimo di ogni cervello.
10 Milioni di views - Pubblicato nel 2017
Il cosiddetto “cablaggio” del cervello completo arriva intorno ai 25 anni di età (anche se per alcuni non arriva mai come avrai notato), grazie al contributo dell’ambiente fisico e sociale.
Quindi in poche parole, il cervello va allenato continuamente altrimenti sintetizza (potatura) e si riformula “rincoglionendosi”.
Ecco spiegato dunque cosa succede nelle ipotetiche 2 settimane di riposo che facciamo. Il risultato? Ogni anno bisogna ricominciare con estrema fatica e dopo 3/4 giorni violenti… forse tutto torna come prima.
Nell’ultima Newsletter avevamo manifestato un’eccessiva “stanchezza” da ritmi intensi prima dell’OOO. Quest’altra tips sul cervello ci porta alla certezza scientifica che la soluzione sarebbe tenersi attivi sempre, rallentando tutto l’anno, prendendosi “quel” pomeriggio o mattina per: pensare, stare con se stessi, leggere, fare un escursione, visitare un museo o semplicemente cantare una canzone a squarciagola sotto la doccia come lo Zio Frank.
NB: Serviva veramente un’epidemia per conquistare quel pizzico di consapevolezza e sistemi più liquidi di lavoro e vita? Ci auguriamo che altre conquiste le faremo senza drammi.
I sinaptici
Siamo Emanuele Caccamo e Michele Vaccarotto, siamo cresciuti cablandoci sicuramente molto dopo i 25 anni 🤣 e da pochissimo, ecco la prima novità della stagione, Entusiasmo Radicale la trovi nel network dei Newsletterati, uno spazio figo, con altre newsletters belle per informarsi e formarsi in modo veloce e approfondito… e soprattutto non convenzionale. Grazie Newsletterati per averci voluto con voi ❤️
Nel mese scorso si sono uniti tanti nuovi cervelli fra noi, ed è giusto dirti che questa non è una newsletter seria, ma sicuramente cablata con l’obiettivo di portare nuova consapevolezza “vera”, utile per affrontare il farwest che c’è la fuori, quello che nessuno ci spiega se non senza patinarlo di accademia e inglesismi importati illegalmente.
Non puoi dire di conoscere te stesso, se non ti sei mai battuto. (Brad Pitt - Fight Club, 1999)
Consapevolezza Numero 2 : La Plasticità
Il neuroscienziato Eric Kandel nel 2000 vinse il Nobel per la medicina. Così, mentre l’Europa cambiava moneta, Kandel illustrava al mondo la "neuroplasticità”, dimostrando quindi che l'apprendimento del cervello può attivare geni in grado di modificare in modo importante la struttura neurale alla base. Fino ad allora si pensava che i circuiti cerebrali fossero immutabili, se nascevi scemo rimanevi scemo fino alla fine e su alcuni soggetti la teoria vale tutta anche se biologicamente non è così.
In sintesi, l’utilizzo ripetuto del cervello ne modifica costantemente l’architettura (fino alla morte) e nel cervello umano si verifica un rimodellamento continuo dei neuroni.
I geni della nascita, oltre a stabilire il colore dei nostri occhi, modificano incessantemente il nostro cervello in risposta alle esperienze.
Ecco la seconda consapevolezza, la pratica continua porta al rimodellamento e alla perfezione, per quello dobbiamo ripetere, ripetere e ripetere quindi… Plasticità sia.
WAIT WAIT WAIT — Il nostro 2% non regge, facciamo ordine:
Il cervello nasce per non farci morire e nel tempo modifica il proprio cablaggio (connessioni neurali) in seguito a nuove esperienze con altri cervelli e ambiente attorno. Esso da quando nasce attiva un processo di “potatura” delle cose che non servono e “sintonizzazione/consolidamento” delle cose che gli rendono la vita più facile (per farci vivere più a lungo). Il cervello si adatta al luogo dove vive e gli altri cervelli che frequenta, ricorda… gli altri cervelli che frequenta. Quest’ultimo è un processo chiamato plasticità.
Ora prendi tutto questo scambio fra un cervello e l’altroe e mettilo in relazione con l’empatia, il team, i colleghi, i capi stronzi e quelli giusti…
Come avviene tutto ciò? Essenzialmente con i sensi, e soprattutto con le parole.
Non ci credi? Apri whatsapp e manda un “Ti Voglio Bene” ad una persona cara: anche se lei sta facendo altro e non può vederti o sentirti è sicuro che con 3 parole modificherai il ritmo cardiaco, il respiro e il metabolismo di quella persona. WOW
Lo sai, quando andiamo in crisi non andiamo dal medico ma abbiamo una sola persona al mondo che può aiutarci.
Lei è Eva Martini e le abbiamo chiesto:
Come possiamo mantenere un po' di quell’aura vacanziera anche una volta tornati al solito tran tran?
1. Risveglia l'Esploratore
Ricordi quando hai sfidato te stessə a provare il cibo locale più strano durante le vacanze? Bene, porta la stessa curiosità e temerarietà al lavoro! Anche quella montagna di e-mail non sembrerà così intimidatoria quando ti avvicini a essa con curiosità.
2. Equilibrio, Equilibrio, Equilibrio
In vacanza hai probabilmente provato i prodigi delle sane e buone abitudini: mangiare frutta, dormire bene, camminare, ecc. Mantieni l'equilibrio introducendo piccoli momenti di benessere nella tua giornata. Puoi decidere di parcheggiare un po' prima di arrivare al lavoro e camminare un po’ mentre ascolti un podcast che ti piace, puoi portarti un cestino delle meraviglie al lavoro, pieno di frutta, verdura e tutto ciò che ti fa star bene, puoi suddividere la tua giornata con piccole pause di 5 minuti in cui ti immagini in qualche bel luogo. Equilibrio e allegria, tutto insieme! Scegli una buona abitudine e portala avanti.
3. La Gratitudine è la Tua Superarma
Quante volte ti sei sentitə grata durante le vacanze? Porta quel senso di gratitudine al lavoro. Alla fine della giornata, fai una lista veloce delle cose per cui sei grato (inizia con 3). E non importa cosa ci scrivi, anche le cose piccole contano!
4. Svago in quantità omeopatica
Le connessioni umane sono come il gelato: rendono tutto migliore. Organizza un pranzo informale o una pausa caffè stravagante. Le risate e i sorrisi possono rendere il tuo ritorno al lavoro un'avventura condivisa. Trova momenti per fare le cose che ti piacciono, che sia leggere una battuta divertente online o fare una breve passeggiata. Lo svago è come il sale nella ricetta della felicità lavorativa.
5. Pianifica il Tuo Prossimo "Viaggio"
Ok, forse non stai pianificando un'altra fuga alle Maldive, ma puoi pianificare la tua prossima piccola fuga. Sarà un weekend fuori città o una serata a fare il karaoke con gli amici, solo vedere quell’appuntamento nel tuo calendar farà miracoli per il tuo spirito.
Anche noi assieme a te cercheremo di portarci al lavoro tutta quella vitalità che abbiamo respirato durante le vacanze. Che la felicità sia con te!
E ricorda sempre che tu abbia un cervello pigro o allenato, ci vuole il fisico.
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A presto
Emanuele & Michele