Questa mattina hai cambiato auto, eri in pandino rosso, mentre viaggiavi con il braccio fuori hai visto qualcosa in cielo. Ti sei fermat@ e li hai finalmente visti… Stormi di uccelli danzavano all’unisono disegnando forme variabili e sempre dolci. Sincronismo perfetto e ipnotizzante, quasi incredibile.
Certe scene della natura ci rendono fortunatamente piccoli e insignificanti contribuendo ad ombreggiare l’esagerato livello di megalomania quotidiana di certe persone.
Durante un volo di gruppo è dimostrato (gli scienziati lo hanno chiesto direttamente a loro) che ogni pennuto recepisce segnali sensoriali da almeno altri 7 uccelli amici. Questo numero di connessioni è importante, perché, come emerge dalla teoria della complessità (clicca solo se sei nerd e te ne vanti, per quello cliccherai con un sorriso sadico e molesto)…
Dicevamo… come emerge dalla teoria della complessità, troppe poche connessioni porterebbero il sistema a essere fermo e rigido (uno stronzo, uno stormo scusa, che non riesce a cambiare direzione), mentre troppe lo renderebbero anarchico e splatter Tarantiniano.
I pennuti fluttuano in armonia con il futuro e ci sorridono sempre quando passano sopra la nostra testa, esseri così belli (a parte i piccioni) lontani e vicini a noi umani spesso inosservanti di certi miracoli, ci insegnano la leadership agile, dove nessuno conta più di nessun altro e semplicemente in un’armonica connessione si vola cambiando direzione quando serve.
Ciao! Siamo Emanuele Caccamo e Michele Vaccarotto e questa è Entusiasmo Radicale, la noiseletters per manager che arrivano in pandino e non hanno paura del volo quotidiano (braccio fuori a tua discrezione).
Comunque no, non volano alla cazzo, hanno un viaggio premeditato senza google maps che per farti risparmiare 4 secondi ti farà salire i monti per lungo, il motivo di base di questo lunghi viaggi di coro è che il cielo è un posto poco ospitale anche per loro: predatori, correnti d'aria, fonti di cibo (non sempre siamo noi la causa una volta tanto).
Se mentre eri in volo un amic@ uccello o uccella, carino o carina, schiacciandoti l’occhio ti ha parlato di Entusiasmo Cervicale da volo oltre-oceanico, il pandino e manager monosillabici celebrolesi, beh siamo noi! Benvenuto nella bambagia.
Se invece hai sbagliato volo e ti sei trovat@ qui per caso. Allora 1 Fiorino può bastare.
Lo sapevi che se fossi uccello voleresti sfruttando correnti passive e dormiresti mentre voli? Appena tira brutta aria taglieresti la corda e saresti sempre in gruppo, e poi, severi ma giusti, faresti i bisogni arcani a cielo aperto…
Certo, l'uomo è cognitivamente molto più complesso e talmente eclettico che senza volare ha inventato l’economia, il lavoro, le bollette e i ministeri. Poi li ha discutibilmente mescolati con la felicità, la noia, l’arroganza e la paura…
Oggi parleremo di Halloween | Stormi accesi | Jetpack | Intelligenza antartica | Scorpioni stellari | Nel dubbio buttati sempre | Working space mentor.
OT: Voto anonimo ai fini statistici per il ministero della live-streaming.
💀 Osservazioni Radicali
Cosa sentono gli uccelli mentre volano? Attenzione torna il jetpack su questi schermi
Perché dovresti definire le tue paure invece di definire gli obiettivi? Molto spesso le scelte difficili - quello che abbiamo più paura di fare, chiedere o dire - sono esattamente ciò che abbiamo bisogno di fare. Come superare il nostro immobilismo e iniziare ad agire? Tim Ferriss ci aiuta a "definire le paure".
I creativi e i manager hanno sempre più paura di dover affrontare, in un periodo non troppo distante da oggi, le AI e il loro potenziale. In questo video per TEDX Jacopo Perfetti ci spiega come essere creativi ai tempi delle AI.
✈ La paura di agire, di volare.
Eva Martini è la nostra bacinella d'acqua pulita provenienti da sorgenti d'alta quota dove laviamo deliziosamente ogni dubbio sulla vita. Lei ci va a nozze con le forze ataviche che ci rendono miseri manager indifesi e anche oggi ci fornisce risposte attente su questa emozione primaria e double face come la paura.
Vai Eva a te la linea:
Senti delle voci nella tua testa, che ti dicono cosa fare e cosa non fare? Le cose sono due: o hai guardato troppe puntate di Jeffrey Dahmer oppure quello che senti nella tua testa è il critico interiore.
Ma cos’è davvero l’Inner Critic? E’ l’espressione del nostro istinto di sopravvivenza, che attiva tutti i suoi sensi per identificare le possibili minacce ed evitarle.
Ma se i nostri antenati si dovevano difendere da animali feroci (spoiler: i dinosauri si sono estinti prima del nostro arrivo) e l’obiettivo era sopravvivere, nel nostro caso potremmo stare un po’ più sereni. Invece no. Dal punto di vista evolutivo, infatti, evitare i pericoli è più urgente che procurarsi piacere. Di conseguenza il cervello ha sviluppato una sorta di predisposizione alla negatività (quelli fighi lo chiamerebbero negativity bias), un meccanismo che ci fa prestare maggior attenzione alle cattive notizie (che so, una pandemia, una guerra, una crisi climatica, così giusto per fare degli esempi).
Insomma, il nostro sistema di default è fatto per sovrastimare le minacce e sottovalutare le opportunità.
Ecco, il critico interiore prende tutte le informazioni, le mescola con un po’ di insicurezza, due pizzichi di senso di colpa e una spolverata di traumi infantili e in maniera piuttosto spietata ci elenca tutti i modi in cui potremmo fallire in quella cosa nuova che vogliamo fare (non sei pront*, non sei capace, non sei abbastanza…).
Come superare questo ostacolo?
Partiamo dal cosa NON fare:
Discutere con lui
Arrabbiarci con lui
Convincerci che ha ragione
Pensare che ci stia motivando (in realtà rilascia cortisolo e adrenalina, che è come dire cianuro e arsenico)
Quindi cosa fare?
Riconosci ed etichetta la sua voce
Crea un personaggio (il mio critico interiore ha la faccia di Bellatrix Lestrange)
Prova compassione per lui (dal suo punto di vista, lui lo fa per il tuo bene)
Chiediti “che cosa non gli piace in questa situazione”
Ringrazialo per ciò che sta facendo per te e poi congedalo
Usa humor e ironia per diminuirne il potere (insomma, usa l’incantesimo Ridiculus)
La prossima volta che devi uscire dalla tua zona di comfort, abbassa il volume della sua voce (come quando da ragazzin* mettevi gli AC/DC e la nonna ti diceva di abbassare) e alza quella del tuo Mentore che ti dice: buttati, che è morbido!
🔥 Ogni mese intervistiamo manager, formatori e autori che possono offrire spunti ed esperienze interessanti. 🔥
Le condizioni dell’ambiente di lavoro, la disposizione degli uffici, gli spazi di condivisione, sono uno dei fattori principali per il successo di un’azienda. Un buon ambiente di lavoro, accogliente e sereno, favorisce il benessere dei lavoratori e l’aumento della produttività.
Abbiamo intercettato e sottoposto alle nostre domande sconclusionate Luisa Capitanio, una Working Space Mentor e consulente aziendale per il miglioramento organizzativo mirato al benessere lavorativo.
♏ Lo Zodiaco Radicale
Se in questi ultimi mesi vi siete saputi costruire una posizione a 90 gradi nei confronti del vostro capo (o modelli 4 posti disponibili al momento del ritiro) o quanto meno avete cercato con sforzi e sacrifici di farlo, allora vi avvierete sereni verso la strada giusta in questo penultimo mese dell'anno, altrimenti fate ancora in tempo a recuperare, ma non tutti ce la faranno, visti i tempi stretti.
Caro scorpione, sappi che la maggior parte dei tuoi amici scorpioni si è giustamente data da fare con servilismo e lecchinaggio viscido!
Una sola domanda fra te e te… Hai “leccato” abbastanza?
Sei in tempo per offrire più caffè, complimentarti tutti i giorni con il tuo capo per il suo ottimo lavoro, mandare slack personali che strusciano…
Il leccaggio untuoso è un’arte sopraffina che innesca tossicità sotto i tappeti di ogni azienda. Tuttavia non se ne parla molto, ma il leccaculo lo individui sempre perché ce ne sempre uno e non muoiono mai. Dai che ti viene in mente al volo un caso di leccaggio spinto?
💌 C’è posta per Manager
A dimostrazione del fatto che non siamo un gruppo di persone tranquille, neanche tu! Infondo ci piace così, d’altra parte se semini patate non raccogli di certo pomodori…
Ti incolliamo qualche messaggio arrivato in posta in risposta alle nostre newsletters.
Ciao belli, ma che droghe usate si può sapere?
Quando leggo la vostra newsletter mi passa la voglia di lavorare… è normale?
Il vostro podcast fa schifo potete consigliarmi un podcast serio. Grazie
Se vuoi mandarci un messaggio sadico e riluttante rispondi alla newsletter oppure mettici una mail a 💌 teamwork@digitalmanagers.it
Comunque ci sono anche dei messaggi carini ma quelli ce li teniamo per noi perché c’è del romanticismo in questo schifo.
Settimana scorsa abbiamo preso parole in inglese da Substack che ci chiede di utilizzare un linguaggio meno scurrile. Arriveremo al panettone? Se continuiamo così forse ci porterai le arance in gattabuia.
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Addio.
Emanuele e Michele